Do ut DAS 2.0

Do ut das - Distributore Automatico Storie 2.0Tamara CeddiTamara Ceddi

Tamara Ceddi
Tamara Ceddi
Tamara Ceddi è un collettivo nato ma non cresciuto all’interno del Fusolab 2.0 che ha deciso di irrompere sulla scena artistica con opere e installazioni multimediali e interattive che hanno al centro della loro poetica l’interazione tra territori reali e mondi virtuali, l’interazione tra uomo e ambiente con il tramite delle nuove tecnologie e l’ibridazione di linguaggi espressivi. Tamara Ceddi è un ensemble di ingegneri, architetti, sociologi, artigiani e di tutti coloro che si sentono un pò Tamara Ceddi, che mettono al centro del loro agire una rilettura degli spazi pubblici tramite la ricerca e la sperimentazione che esplora la fusione e il mix tra strumenti tecnologici e analogici, tra network informatici e sociali.
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SECONDA EDIZIONE - 10-12 Dicembre

Do ut DAS - Distributore Automatico Storie

DO ut DAS è un'installazione site specific che viene azionata dall'inserimento di un biglietto o di un abbonamento Atac e che, una volta validato il titolo di viaggio, restituisce una storia/poesia stampata su uno scontrino. L'interazione è duplice: la prima riguarda le storie che vengono inviate al sito della mostra 1MSM e raccolte in un database, la seconda è quella degli utenti della metro che fruiscono di queste storie tramite l'inserimento del titolo di viaggio. L’installazione è realizzata in collaborazione con I Poeti der Trullo e il loro Metroromanticismo, il movimento poetico che parte dal quartiere e dalla vita di tutti i giorni, in continua costruzione attraverso il dialogo con le persone. Il MetroRomanticismo è il Romanticismo nei contesti urbani e metropolitani in cui siamo cresciuti: il quartiere, la periferia, il sobborgo. La fabbrica abbandonata diventa la montagna infinita dei vecchi Romantici, le case popolari sono castelli e la fermata della metropolitana è la tenuta in campagna. Il MetroRomanticismo appartiene alla strada e la città è concepita come un immenso foglio bianco su cui fare poesia.

Do ut das è un invito a ritagliarsi una piccola frazione di tempo disconnessi dai dispositivi elettronici per dedicarlo alla poesia.


 

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