Distantia

Distantia - Franz RosatiFranz Rosati

Franz Rosati
Franz Rosati
Franz Rosati è musicista, artista digitale e conferenziere romano di caratura internazionale. Usa tecnologie digitali, dati e computazione per creare composizioni sonore e/o visive sintetiche e immaginifiche. La sua produzione artistica si articola in differenti formati: dai concerti audiovisivi, alle installazioni, alla software art fino ad opere d’arte visiva. Suono e musica sono elementi centrali nel suo lavoro. Esperto nell’uso di linguaggi di programmazione e ambienti come C’74 Max e Derivative TouchDesigner, crea le sue opere a partire dallo sviluppo di software, nei quali la sperimentazione tecnologica diventa uno strumento per esaltare le emanazioni percettive delle opere d’arte aggiungendo strati organici. Ha presentato diversi concerti audiovisivi in festival musicali e di arte digitale come Romaeuropa, Les Bains Numerique, 90dB, ADAF, Sònar CCCB e in club orientati alla musica sperimentale, elettronica, techno come l’OHM di Berlino.
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TERZA EDIZIONE 

Distantia

DISTANTIA è un progetto audiovisivo multimediale presentato per la prima volta  sotto forma di installazione interattiva. Costruito dall'assemblaggio di immagini satellitari, visualizzazioni e spazi virtuali generati dall'analisi delle informazioni recuperate dai satelliti, il progetto è un tentativo di rappresentazione allegorica dell'osservazione mediata dalla distanza. Il satellite osserva le forme intricate e affascinanti del nostro pianeta. Restituisce rappresentazioni quasi astratte e estetizzanti, grazie alle quali possiamo ottenere informazioni complesse, pur rimanendo sempre un osservatorio selettivo e parziale, in cui si nascondono le ombre della realtà. Il suono, invece, è generato da algoritmi di machine learning addestrati da dataset personali, emergendo come un coro che comunica con urgenza tutto ciò che l'osservazione selettiva del satellite non può rappresentare.


“Gli esseri umani, nella condizione iperconnessa del nostro mondo globalizzato, sono costantemente esposti a forme disumane di complessità, che si manifestano attraverso la mediazione computazionale di enormi quantità e tipologie di dati. 

Eppure nessuno delle decine di sensi, interni ed esterni, di cui il nostro corpo è dotato, ha alcuna sensibilità a queste quantità e tipologie di dati, e men che meno alla computazione. 

Ci troviamo nella condizione sistematica di non poter fare esperienza del mondo e di non poterne trarre un senso. I cambiamenti climatici, le migrazioni, la salute delle persone, i mercati e altri fenomeni che derivano direttamente dalle caratteristiche del mondo iperconnesso e globalizzato dipendono da miliardi di variabili e parametri interdipendenti, da dati e calcoli.”

 

Salvatore Iaconesi


 

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